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Disturbo Depressivo Persistente (Distimia)

Disturbo Depressivo Persistente (Distimia)

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Il disturbo depressivo persistente, noto come distimia o depressione di basso grado, è meno grave della depressione maggiore, ma di durata superiore. Si verifica di più nelle donne che negli uomini.


Definizione

Il disturbo depressivo persistente (DDP) è una malattia grave e invalidante che condivide molti sintomi con altre forme di depressione clinica. Il DDP è presente con il nome distimia nelle versioni precedenti del DSM.

Il DDP è caratterizzato da umore depresso vissuto per la maggior parte del tempo per almeno due anni.  Oltre alla depressione e all’umore irritabile, devono essere presenti almeno due dei seguenti sintomi: insonnia o sonno eccessivo, stanchezza, bassi livelli di autostima, disfunzioni alimentari, scarsa concentrazione, indecisione e senso di disperazione. Sono spesso assenti nel DDP i sintomi più gravi che caratterizzano la depressione maggiore, tra cui l’anedonia (incapacità di provare piacere), sintomi psicomotori (in particolare letargia e agitazione) e pensieri di morte e suicidio.

Il DDP può verificarsi anche in combinazione con altri disturbi della sfera psicologica. Ad esempio, più della metà delle persone che soffrono di DDP possono avere almeno un episodio di depressione maggiore; questa condizione è nota come doppia depressione. Rispetto alle persone con disturbo depressivo maggiore, quelli con DDP sono a maggior rischio di disturbi d’ansia e di uso di sostanze stupefacenti o alcol (V. Dipendenza da sostanze). 

Sintomi

Le persone con DDP descrivono spesso il loro umore come costantemente triste. Ciò si verifica per la maggior parte della giornata, per almeno due anni. Altri sintomi possono essere:

• Scarso appetito o iperfagia;

• Disturbi del sonno;

• Poca energia o senso di affaticamento;

• Bassa autostima;

• Difficoltà di concentrazione;

• Sentimenti di disperazione.

 Le Cause

Sebbene le cause siano – al momento – sconosciute, il disturbo depressivo persistente (DDP) sembra avere le sue radici nella combinazione di fattori genetici, biochimici, ambientali e psicologici. Inoltre, stress e traumi che si sono cronicizzati possono favorire il disturbo.

Si ritiene che lo stress comprometta la capacità di regolazione dell’umore. Anche alcune condizioni sociali, come l’isolamento e l’indisponibilità ad essere supportati e sostenuti, contribuiscono allo sviluppo del DDP. Ciò può essere particolarmente debilitante, poiché la depressione spesso allontana le persone che possono fornire supporto, con conseguente aumento dell’isolamento e peggioramento dei sintomi. Inoltre, un trauma, come ad esempio la perdita di una persona cara, una relazione difficile o qualsiasi situazione stressante possono scatenare episodi depressivi. Nell’età avanzata, l’eventuale comparsa del DDP è più probabile che sia dovuta alla conseguenza di malattie fisiche, di declino cognitivo, lutto e disabilità.

Trattamenti

Molte persone con disturbo depressivo persistente (DDP) non ricevono un trattamento adeguato; talvolta, perché si rivolgono solo al medico di famiglia, che spesso non diagnostica il disturbo. Bisogna osservare che le persone che soffrono di DDP tendono a credere che i loro sintomi siano parte integrante della loro vita. Negli anziani, la demenza, l’apatia o l’irritabilità possono mascherare il DDP. 

Come la depressione maggiore, il DDP può essere trattato con una terapia di supporto che fornisce rassicurazione, empatia, rieducazione e sviluppo di abilità. Così come succede per il processo dell’apprendimento, che comporta la formazione di nuove connessioni tra le cellule nervose nel cervello, il trattamento psicologico mirato agisce cambiando il modo in cui opera il cervello (vedi il paragrafo sulla plasticità neuronale). Inoltre, le persone che avviano un percorso dallo psicologo apprendono tecniche che possono migliorare la socializzazione, imparano anche a gestire lo stress e ad allontanare il senso di impotenza. Sarà il professionista della salute mentale a stabilire, durante il percorso psicologico, quale trattamento potrà essere più opportuno.

Conclusione

Per i casi più seri, una combinazione a lungo termine di farmaci e sedute psicologiche – sembra essere al momento – il trattamento più efficace. Il recupero da DDP può richiedere tempo e, in alcune circostanze, i sintomi possono ripresentarsi. Per questo motivo, è auspicabile prevedere un iter psicologico di media-lunga durata.


Nota Bene: La Dr.ssa Erika Salonia propone argomenti di pertinenza psicologica, con l’obiettivo di sensibilizzare i lettori alla cultura della salute mentale, per promuovere il cambiamento e il benessere psicofisico, migliorare la qualità della vita, stimolare le risorse delle persone e dei contesti e, soprattutto, per impedire che il disagio divenga malattia.

Gli articoli pubblicati in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il confronto diretto con il proprio medico.

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