Erika Salonia Psicologa (Messina)
info@saloniapsicologa.it
3341199003

CONSULENZA  PSICOLOGICA ONLINE
PER TE CHE NAVIGHI DA MOBILE

infiammazione emotiva

INFIAMMAZIONE EMOTIVATempo di lettura: 4 minuti

► Tempo di lettura: 5 minuti
Print Friendly and PDF
info@saloniapsicologa.it

Emozioni e COVID-19

In considerazione dei noti eventi pandemici è comune​ sentirsi ansiosi o indignati, insolitamente stressati o timorosi per il futuro, iper-reattivi, agitati o nervosi. È uno stato soprannominato “infiammazione emotiva“, un fenomeno simile allo stress post-traumatico. Non è un termine che si può trovare nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), la guida standard per la classificazione dei disturbi della salute mentale. Tuttavia, è la condizione che sta affliggendo milioni di persone nel Mondo.

La Ricerca

Studi recenti supportano il concetto di infiammazione emotiva perché, come per l’infiammazione fisica che si verifica in risposta a un incidente, anche le manifestazioni emotive possono farci sentire irritati, a disagio e possono persino essere dolorose. Tale condizione può rendere più difficile muoversi nella vita di tutti i giorni e farci sentire stanchi o esauriti. Inoltre, consistenti prove scientifiche collegano le emozioni negative al tipo di infiammazione cronica, invisibile, sistemica associata a malattie potenzialmente letali, come malattie cardiache e ictus, diabete e alcune forme di cancro. Uno studio recente, ad esempio, ha rivelato che i soggetti che hanno sperimentato una rabbia considerevole hanno manifestato livelli ematici più elevati di interleuchina-6 (IL-6), un marker di infiammazione cronica di basso grado. Un altro studio ha trovato una forte associazione tra depressione e livelli più elevati di IL-6. Una ricerca del 2018 ha rilevato che diversi disturbi d’ansia, incluso il disturbo di panico, sono associati a livelli aumentati di proteina C-reattiva (PCR), un altro biomarcatore di infiammazione cronica.

Il fatto che le nostre emozioni siano molto infiammate in questi giorni è indiscutibile e questa realtà è dannosa per il nostro corpo e la nostra rmente. Un nuovo studio condotto da ricercatori della San Diego State University e della Florida State University ha rivelato che nell’aprile 2020 gli adulti negli Stati Uniti avevano una probabilità otto volte maggiore di soddisfare i criteri per un grave disagio mentale rispetto a quelli intervistati nel 2018.

L’infiammazione emotiva come reazione

L’infiammazione emotiva è una risposta naturale alle condizioni sociali e di vita degli ultimi lunghi mesi.

Perché si verifichi deve esserci un effetto che funga da innesco. E ciò può accadere quando sei alle prese con uno stress intenso tale da diventare più sensibile, sia fisiologicamente che psicologicamente, e trovarti quindi già spossato al prossimo evento stressante. È un effetto che si può immaginare come quando si dirige del gas o alcol su una fiamma.

Per quanto scomoda possa essere l’infiammazione emotiva, è una risposta naturale e appropriata – come già scritto – alle condizioni con cui abbiamo vissuto ultimamente; tuttavia, ciò non significa che bisogna essere alla sua mercé, poiché può avere effetti insidiosi a catena sul benessere fisico, psicologico e spirituale. La chiave è aiutare te stesso a riprenderti dall’infiammazione emotiva, proprio come faresti se soffrissi di infiammazione fisica.

Come gestirla

La buona notizia è che, con un impegno consapevole, l’infiammazione emotiva può essere gestita e alleviata. Come punto di partenza, è essenziale dare la priorità a prendersi cura dei bisogni del proprio corpo, dormendo bene e a sufficienza, stabilizzare i ritmi circadiani del tuo corpo (attenuando le luci artificiali e impostando un limite all’uso sui dispositivi digitali), prendersi cura del tuo microbioma intestinale (con alimenti contenenti probiotici e prebiotici), esercitarti regolarmente e prendersi del tempo per decomprimere regolarmente lo stress. Questi passaggi sono indispensabili per calmare l’infiammazione emotiva, favorendo una base solida per la guarigione.

EMDR

Se la sintomatologia assume caratteri di difficile gestione può essere utile rivolgersi allo psicoterapeuta. Tra gli approcci ritenuti più efficaci per questo tipo di disturbi (ma non solo per questi) è consigliato l’EMDR.

Diversi studi hanno anche dimostrato che la terapia EMDR non è solo efficace a breve termine, ma che i suoi effetti possono essere mantenuti a lungo termine.

Copyright: i testi pubblicati sono disponibili sotto la licenza Creative Common Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale. Significa che il testo può essere riprodotto a patto di citare la fonte e di linkare la pagina web di riferimento o l’Homepage del sito, di non usarlo per fini commerciali e di condividerlo con la stessa licenza.

Facebook
Twitter
Pocket
Email
LinkedIn
STAI VIVENDO UN PICCOLO DISAGIO? NON ASPETTARE CHE DIVENTI UN GRANDE PROBLEMA

ALTRI ARTICOLI DI PSICOLOGIA

Via San Sebastiano 10 Messina

+39 334 119 9003

info@saloniapsicologa.it